Il cimitero: non solo tristezza

In linea di massima ogni qualvolta si pensa ad un cimitero immediatamente si inizia a riflettere sulla caducità della vita, sulla velocità con cui sembra finire e su quanto sia difficile affrontare la perdita di qualcuno a cui teniamo.
Tuttavia la tristezza ed il dolore della perdita non sono le uniche facce della medaglia ma al contrario i cimiteri possono divenire luoghi di mistero, essere inquietanti e affascinanti allo stesso tempo soprattutto se resi monumentali o se si tratta di musei propriamente abbandonati.
Anche se può sembrare un’idea prettamente ‘’americana’’, anche qui in Italia abbiamo dei cimiteri caratteristici in tal senso, da nord a sud, alcuni dei quali conosciuti.

Ghost tour

Attualmente, i cimiteri più conosciuti, sono diventate delle vere e proprie attrazioni turistiche tanto che vengono organizzati dei veri e propri tour atti a far vedere questi luoghi nascosti ma unici nel loro genere.
Questo tipo di tour in particolare non esiste da molti anni, anzi, ma da quanto è stato ideato ed organizzato dalle menti più fantasiose di alcune guide turistiche ha da subito riscosso il successo che merita.
Si tratta infatti di un modo diverso di mostrare ai visitatori la propria città sotto un’ottica nuova, del tutto diversa, accompagnandoli per vie più remote e attraverso luoghi non sempre di prima scelta.
Sicuramente nessuno di voi desidera che il proprio caro si ritrovi in un cimitero abbandonato che, per quanto suggestivo, rimane tale e per questo basta rivolgervi all’agenzia Verano Servizi, che si occupa di tumulazione ma non solo.

I luoghi della Liguria
 

Il più grande numero di cimiteri abbandonati si trova in Liguria, basti infatti pensare che solo a Genova ve ne sono ben tre: a Favale di Malvaro, a Carasco e a Staglieno.

Il primo venne costruito a metà dell’Ottocento per ospitare i corpi dei componenti della famiglia Cereghino, noti in quella zona per via della loro particolare professione: si trattava di cantastorie locali convertiti alla fede Valdese, una forma radicale della regola di San Francesco.
Il secondo fu costruito alla fine della prima guerra mondiale e per via dei materiali usati per erigerlo, privi di qualità e incapaci di resistere alle intemperie, il cimitero fu presto abbandonato e privato dei suoi morti ed oggi utilizzato per le fosse comuni.
Il più bello e conosciuto è però il terzo che ospita anche personaggi illustri come Giuseppe Mazzini, Fabrizio De Andrè, Nino Bixio e altri. Fu costruito nel 1844 (dopo l’editto di Saint Cloud di Napoleone) e da qualche tempo abbandonato per via della sua posizione remota.