A tavola con eleganza: come si apparecchia
È vero, le nostre vite sono sempre piene di impegni, e di frequente non sarebbe errato definirle perfino frenetiche; tuttavia, per fortuna, ancora abbiamo l’abitudine, almeno saltuariamente, di rallegrare una serata invitando a cena un gruppo di amici. E in queste occasioni esibiamo il meglio di noi: a seconda dei gusti culinari dei nostri invitati, e anche delle nostre effettive capacità in cucina, sceglieremo sicuramente per il menù le pietanze più apprezzate; pensando a quell’importantissima componente della buona riuscita della serata che è la conversazione, selezioneremo con cura un gradevole e appropriato sottofondo musicale; all’accurata scelta dei cibi affiancheremo una altrettanto scrupolosa selezione dei vini che li possano affiancare ed accentuare al meglio; e come contorno a tutto ciò, certamente prenderemo dai cassetti e dagli armadi la tovaglia, i servizi di piatti, le posate, e i bicchieri più eleganti e pregiati che possediamo, come segno di cortesia ai nostri invitati.
Ma sapremo anche ammannire alla perfezione, come nei tavoli per ristoranti?
Preoccuparsi di avere una tavola ben apparecchiata è un modo pratico di manifestare non soltanto la nostra buona educazione o perfino eleganza, ma ancor più importante, di manifestare cortesia e cura verso le persone più importanti della cena, ossia i nostri ospiti, tanto quanto l’evitare pietanze o bevande che non apprezzano, o argomenti di conversazione che possono metterli a disagio. Vale dunque la pena destinare all’apparecchiatura il tempo necessario per eseguirla perfettamente.
Sceglieremo quindi, sopra ad un mollettone che protegga il nostro tavolo dal calore, dalle macchie, e dall’impatto con piatti, posate e bicchieri (che oltre a rovinarne la superficie, può essere spiacevolmente rumoroso) e una tovaglia adatta al tenore del ricevimento (niente disegni sgargianti per una cena elegante, e niente pizzi e merletti per una fonduta fra amici) e che si accordi anche con il servizio di piatti per colore ed eventuali decori. In mezzo al piano, sarà appropriato mettere un elegante centrotavola, che sia però, oltre che bello, anche sufficientemente piccolo da non bloccare i movimenti, e soprattutto non tanto alto da oscurare ai commensali la vista l’uno dell’altro.
Ma tutti sappiamo che, in realtà, è sulla disposizione delle posate e dei bicchieri che temiamo di cadere in qualche sciocco sbaglio. E invece la regola non è per nulla complicata! Partiamo dai piatti: a meno che non abbiamo un domestico per servire in tavola (caso ormai, nelle case, più che raro), ne possiamo disporre fin dall’inizio un massimo di tre, per antipasto, primo (nel caso una fondina per minestre) e secondo piatto; se ne serviranno altri, li porteremo poi.
E le posate, fra cui tutti abbiamo trovato un po’ di disagi ad orientarci a qualche pranzo elegante? In realtà è semplicissimo! Le forchette sempre a sinistra, e i coltelli sempre a destra; più esterni di tutti, le posate da pesce. Il cucchiaio, se c’è minestra, a destra dei coltelli; e dinanzi al piatto, in orizzontale, le posate da dessert o da frutta. Facile, no? Pure i bicchieri, anche se numerosi, seguono regole altrettanto lineari. Sono sempre almeno due, uno più grosso per l’acqua e uno più piccolo per il vino, e si dispongono sulla destra, davanti ai coltelli; se ne occorrono di più, sempre a destra, ma mai in numero superiore a quattro, inclusa la flute per lo champagne.
Finiamo con il tovagliolo! Sarà meglio astenersi da strane piegature o fogge decorative: li sistemeremo, semplicemente piegati, o sul piatto o a fianco alle posate. E ora buon appetito: ce lo siamo meritati!