Salute mentale nel post-pandemia: sfide e opportunità per il benessere individuale e sociale

Quale impatto ha avuto il Covid sulla salute mentale nel post-pandemia?

Il lungo periodo di pandemia ha generato un forte squilibrio, dovuto alla sequenza di spiacevoli eventi che hanno coinvolto la popolazione mondiale nel giorno di poche settimane. Proprio l'incertezza, la reclusione forzata all'interno delle proprie abitazioni, l'isolamento e la lunga convivenza con familiari e amici ha generato, in una percentuale piuttosto alta di soggetti, alcuni disturbi di natura psico-fisica. Al contrario di quanto si pensasse, tali disordini hanno avuto forti ripercussioni anche nel periodo post-pandemia, specialmente nei soggetti più vulnerabili quali anziani, ragazzi e giovani adulti. La preoccupazione degli esperti verte, in particolar modo, sulle persone psicologicamente fragili e coloro che, per ragioni economiche, sono stati maggiormente esposti ad una crisi. L'Istituto Superiore della Sanità (ISS) in Italia, ha rilevato un'impennata delle richieste di accesso ai servizi erogati da psicologi, psichiatri e psicoterapeuti dovuti ad una forte crescita di sintomi fisici e mentali (come stress, ansia e depressione) nella popolazione . Non solo, operatori sanitari e caregiver hanno subito un forte impatto, riportando in molti casi alti livelli (consci o inconsci) di malessere. Secondo alcuni sondaggi condotti da AXA, in Italia, il 50% degli intervistati ha dichiarato di soffrire di forti disturbi a seguito del Covid-19 e di aver fatto ricorso a farmaci, come ansiolitici e antidepressivi, per contrastarli. 

Famiglia, studio e lavoro: performance e difficoltà emotiva

 Il dipartimento di Scienze Biomediche di Humanitas University ha condotto numerosi studi in materia di salute mentale nel periodo di post-pandemia. Dai dati raccolti è emerso come la sfera emotiva e psicologica degli individui ne è uscita fortemente compromessa: il rapporto con il partner, ma anche con la famiglia in generale e con i figli, le prestazioni lavorative e scolastiche hanno generato ansia e preoccupazione nei soggetti intervistati . La maggior parte, infatti, ha dichiarato di aver trovato faticoso il ritorno in ufficio, non solo nelle relazioni con i colleghi, ma anche in termini di performance. Così anche gli studenti hanno manifestato una preoccupazione calorica nel rendimento, a causa di difficoltà di concentrazione e ansia. Per questa ragione, gli esperti invitano coloro che riscontrano problematiche simili a rivolgersi quanto prima ad esperti della salute mentale, per evitare gravi conseguenze nel lungo periodo.

Cura e trattamento dei disturbi psicologici a livello pubblico e privato

Tema cardine dei dibattiti degli ultimi tempi è senza dubbio l'implementazione di servizi per la salute psicologica e la facilità di accesso ad essi. Attualmente, oltre al bonus psicologo di cui tanto si è parlato, sono poche le iniziative promosse dal Governo e non solo in materia. Occorre considerare che una vasta fetta della popolazione, coinvolta da disturbi dovuti alla pandemia, non può accedere ai servizi quali psicologo, psichiatra o psicoterapeuta per ragioni di tipo economico. Si tratta infatti dei giovanissimi o dei giovani adulti che per ragioni di età o stipendio, non hanno la possibilità di rivolgersi ad uno studio privato. Su 13.000 psicologi presenti in Italia, solo il 5% di essi lavora all'interno di strutture pubbliche. Pertanto è facile comprendere come molti non riescano a trovare supporto in queste figure. Creare spazi di ascolto all'interno delle ASL o aumentare il numero di professionisti all'interno dei consultori e degli ospedali potrebbe favorire l'accesso all'assistenza psicologica. Così anche l'istituzione di sportelli d'ascolto nelle Università e nelle scuole potrebbe avvicinare i ragazzi al tema della salute mentale.