
L’utilizzo dei sensori di prossimità nei telefoni cellulari
Oggi, la varietà e la gamma di prezzi di dispositivi dotati di sensori di prossimità è divenuta enorme: i sensori in questione sono caratterizzati da un’altissima affidabilità e da una vita operativa molto lunga, il che li sta rendendo un acquisto molto popolare.
I benefici dell’inclusione dei sensori di prossimità nei cellulari
Ma perchè includere in un cellulare dei sensori di prossimità? Possiamo, per riassumere inizialmente, affermare che la funzione fondamentale dei sensori di prossimità in uno smartphone è quella di percepire la vicinanza del corpo dell’utente allo schermo attivo stesso. Un esempio è quello di permettere al telefono di “accorgersi” che sta venendo accostato all’orecchio; in quel momento, e fino a che l’orecchio non si allontana, all’utente non serve né vedere quanto c’è sullo schermo (che è fuori dalla sua vista) né poter attivare altre funzioni (sta parlando), e quindi, sia per risparmiare energia dalla batteria che per evitare attivazioni involontarie di altre applicazioni, i sensori di prossimità provvedono in questi casi a spegnere lo schermo e disattivarne la funzione touch. Allo stesso modo, conclusa la chiamata, quando il telefono viene allontanato dall’orecchio, sono sempre i sensori di prossimità a percepirlo e quindi a riattivare tali funzioni.
Le tipologie di sensori di prossimità esistenti sul mercato sono numerosissime: da quelli fotoelettrici a quelli capacitivi, da quelli induttivi a quelli ad ultrasuoni. Tutti funzionano senza richiedere contatto, il che costituisce poi una delle caratteristiche più preziose dei sensori di prossimità, che possono infatti così funzionare, liberi da usura meccanica o consumo di parti mobili, per tempi molto prolungati senza danni o necessità di riparazioni, e in qualsiasi condizione ambientale o climatica.