Nuove opportunità di lavoro all’orizzonte con l’avvio del polo strategico nazionale

Nel corso di questi ultimi anni stiamo assistendo ad un processo di digitalizzazione crescente. La digitalizzazione ha avuto luogo in modo massiccio soprattutto nella pubblica amministrazione. Si tratta di un processo che merita di essere accolto a braccia aperte, in quanto permette finalmente di rendere la pubblica amministrazione snella, semplice, accessibile a tutti e da remoto. La digitalizzazione però comporta anche non pochi rischi. Basta così poco infatti perché un’applicazione smetta di funzionare. Basta così poco inoltre perché sia possibile subire un attacco informatico, con la possibilità di perdere i dati sensibili dei cittadini e di creare problemi anche molto gravi. Ecco perché c’è bisogno della creazione di un polo strategico nazionale, così che sia possibile mettere in cloud tutte le applicazioni della pubblica amministrazione e tutti i dati dei cittadini. Se ne parla già da moltissimi anni, ma adesso la creazione del polo strategico nazionale è una realtà.

Il polo strategico nazionale avrà luogo grazie al Recovery Plan, ma quale big del settore lo realizzerà?

Il polo strategico nazionale verrà realizzato grazie al Recovery Plan, che ha deciso di stanziare per questa operazione ben 900 milioni di euro. Il ministro della Transizione digitale Vittorio Colao ha inoltre affermato di avere come obiettivo la chiusura dell’operazione entro il 2022. Viene naturale a questo punto chiedersi chi si occuperà della realizzazione del polo. Per il momento non è dato saperlo. I grandi big del settore prenderanno parte alla gara e vedremo chi riuscirà a spuntarla. Sappiamo però che parteciperanno alla gara i tre colossi italiani del settore. Ci sarà Tim infatti in partnership con Google, Fincantieri insieme ad Amazon e infine Leonardo con Microsoft. Non si hanno notizie certe su Fastweb e Oracle, ma sembra che anche loro potrebbero prendere alla fine parte alla gara. 

 

La necessità di disporre di molti esperti cloud in futuro 

I grandi big del settore si occuperanno della realizzazione del polo, è vero, ma è necessario ricordare che dovranno poi scendere in gioco operatori esperti in cloud. Purtroppo non abbiamo in questo momento in Italia un numero elevato di operatori esperti in cloud pronti a lavorare. Questa mancanza deve essere colta da coloro che sono alla ricerca di un impiego come una grande opportunità. Ecco perché si consiglia di seguire un buon Corso Google Cloud. È questo il corso di formazione infatti che permette di trasformarsi in questa figura professionale, una figura che da quando il polo sarà pronto sarà sempre più ricercata. È importante, giusto sottolinearlo, che il corso permetta di ottenere con semplicità la Certificazione Google Cloud Engineer. 

 

Il corso organizzato da Vega Training

Tra i corsi migliori, dobbiamo senza alcun dubbio ricordare il corso organizzato da Vega Training, che permette ai corsisti di diventare in poco tempo esperti nella produzione di infrastrutture e i servizi della piattaforma di Google Cloud. Il percorso formativo copre una vasta gamma di argomenti, in modo da poter offrire ai corsisti una panoramica di tutti gli strumenti disponibili. Grazie alla vasta gamma di argomenti e ai molti corsi che Vega Training propone, i corsisti hanno modo anche di scegliere se effettuare altri corsi e specializzarsi in un ben preciso settore. Il corso prevede lezioni teoriche, ma anche lezioni pratiche e laboratori. I laboratori sono accessibili anche da remoto e 24 ore su 24, per permettere ai corsisti di studiare in modo davvero eccellente. Inoltre il corso può essere fruito in due diversi modi, in aula in presenza oppure da remoto in video presenza in tempo reale. 

Il corso è suddiviso in quattro parti: 

  • Core Infrastructure, che prevede argomenti come il Cloud Storage, Cloud SQL, App Engine. 

  • Architecting with Google Compute Engine, che tratta di vpc networks and virtual machines, administer identity and access management, implement data storage services, load balancers and autoscaling e simili.

  • Getting Started with Google Kubernetes Engine, che è focalizzato sulla tematica Kubernetes (GKE).

  • Infine un modulo di preparazione all’esame.